Renzo e Lucia come Mohammed

La classe V E ha avuto l’opportunità di conoscere l’incredibile avventura di Mohamed, un ragazzo di circa 20 anni, musulmano sciita di etnia hazara che è stato costretto a lasciare il suo paese d’origine: l’Afghanistan. Ha avuto un’infanzia molto tormentata a causa dell’ambiente crudele che lo circondava; infatti, i talebani avevano iniziato a perseguitare gli hazara e verso l’età di 7 anni ha visto con i suoi occhi la violenza con cui quelli portarono via suo padre, che fu costretto a lavorare per i persecutori e, quando rifiutò , fu rapito. Il ragazzo, prima di stanziarsi in Italia, aveva fatto molte altre tappe:
Iran: dove resta per ben 4 anni;
Grecia: per due settimane;
Ancona;
Parma;
Parigi;
Danimarca: lì incontra dei suoi amici afghani che gli dicono che in Svezia avrebbe trovato lavoro;
Svezia: ci tornò ben due volte perché, influenzato dalle parole dei suoi amici, pensava che là sarebbe riuscito ad avere una nuova vita: ma fu mandato via dopo 6 mesi entrambe le volte.

Fu così che tornò e restò in Italia.

Volendo collegare questa esperienza di rifugiato con quella dei Promessi Sposi, Mohamed, scoraggiato e triste, ha lasciato il suo paese, ma con la speranza che un giorno potrà ritornarci; al contrario, Lucia, quando è stata costretta a lasciare la sua casa, giá sapeva di non poter tornare a causa dei soprusi di don Rodrigo. Il modo in cui Mohamed ci ha raccontato il dolore che ha provato lasciando il suo paese ci fa ricordare il celebre “Addio ai Monti”:

“Addio,monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi,e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti,addio! Quanto è triste il passo di chi,cresciuto tra voi, se ne allontana …”

Il ragazzo, ancora giovane, innocente e indifeso, affronta un viaggio improvviso e pericoloso del quale non conosce né la meta né il percorso che dovrà intraprendere: proprio come il nostro protagonista, Renzo, costretto ad affrontare un viaggio verso Milano. Egli, inconsapevolmente,entra in una città sollevata e questo suscita in lui molteplici reazioni, fra cui lo stupore e la curiosità: due caratteristiche che contraddistinguono il suo personaggio; tuttavia Renzo non è un uomo ottuso e incapace di comprendere una realtà che scopre per la prima volta, ma al contrario si rivelerà astuto e coraggioso.

Ci sono numerosi punti di contatto tra le peripezie dei due promessi sposi e quelle di Mohamed; ad esempio, tutti e tre sono costretti a scappare a causa di persecuzioni: da parte dei talebani per Mohamed e da parte del signorotto del paese per Renzo e Lucia; oppure entrambi affrontano un viaggio in cui devono cambiare le loro abitudini e i loro comportamenti per adattarsi a nuovi ambienti e a nuove situazioni. Addirittura Renzo sarà costretto a cambiare la sua identità.

Il romanzo dei Promessi Sposi, nonostante sia stato scritto da Alessandro Manzoni nell”800, quando l’Italia era dominata dagli austriaci , e ambientato nel ‘600, quando il nostro paese era sotto la dominazione spagnola, rimane un romanzo che tratta tematiche, come le persecuzioni e le migrazioni forzate, che sono strettamente legate ai problemi che riguardano il mondo attuale.

Attraverso le vicende di Mohamed, Renzo e Lucia , possiamo capire cosa si provi a lasciare il proprio mondo ordinario e abituale ed essere catapultati in un mondo del tutto nuovo; inoltre, ci ha fatto condividere le emozioni che provano i protagonisti facendoci aumentare l’empatia che abbiamo nei loro confronti e ha anche accresciuto il nostro interesse per il romanzo.

Mohamed è stato accolto a Roma dal centro Astalli, fondato nel 1980 da un gesuita; con il motto di “accogliere sempre e proteggere i diritti dei migranti forzati”.

Di: Irene Olivieri e Carlotta Botrugno

Sito del centro Astalli

Il centro Astalli

 

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